Vuoi raddoppiare il fatturato del tuo e-commerce? Ecco 7 consigli che possono fare la differenza.

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Per la nostra rubrica dedicata ai nostri Partner, oggi abbiamo Dynamica, un’ Agenzia padovana, specializzata nello sviluppo di strategie marketing legate all’ e-commerce. In questo utile articolo, Luca Baldo, il CEO dell’ agenzia, ci darà alcuni utilissimi consigli su quelle che possono essere le strategie per aumentare il fatturato online.

Ma lasciamo la parola direttamente a Luca…

Stai facendo investimenti importanti ma il tuo e-commerce non ottiene i risultati sperati? Ci sono buone probabilità che tu stia trascurando qualcosa. Abbiamo raccolto di seguito 7 punti su cui dovresti riflettere e che potrebbero portare il tuo e-commerce alla crescita desiderata.

1) Fatti guidare dai dati

Non può esistere crescita senza controllo. Che cosa significa?

Non puoi pensare di pianificare una strategia di crescita senza conoscere i dati che compongono il tuo Business. Dati che devono essere
di facile comprensione ed immediata reperibilità per poter costantemente ottimizzare gli investimenti. In quest’ottica Google Analytics diventa uno strumento fondamentale: una vera e propria miniera di dati preziosi che ogni imprenditore dovrebbe conoscere almeno nelle basi.

Tra i “must have” di una corretta configurazione di Google Analytics, verifica quindi che siano stati configurati i canali personalizzati per una più facile lettura. Avere infatti i dati delle performance di un canale che si chiama “Paid Searchnon serve a nulla, invece è molto meglio frammentare ad esempio in “Google Shopping”, “Google Rete di Ricerca, “Brand”, “TrovaPrezzi” , ecc., così da poter capire a colpo d’occhio quale sia la fonte di traffico più redditizia rispetto l’investimento che sto facendo.

Altro aspetto fondamentale è quello di aggiungere i dettagli sulle transazioni, dopo aver verificato che vengano tracciate correttamente almeno il 95% delle vendite, corredandole di categoria corretta (che non deve essere per forza quella dell’alberatura del tuo ecommerce!) e del brand.
Traccia le aggiunte e la rimozione al carrello e tutto il percorso che l’utente deve compiere per portare a termine l’acquisto così da identificare eventuali colli di bottiglia.

Attenti agli errori di tracciamento come ad esempio troppo traffico diretto per mancanza degli UTM (codici appositamente nati per arricchire di informazioni Google Analytics), filtra il traffico spam e togli dal traffico referral i sistemi di pagamento!!

Forse sono stato un po’ troppo tecnico ma non è semplice parlare di analitiche, senza entrare nei dettagli tecnici, queste sono “le basi” di una corretta configurazione che dovrebbe essere lo standard affinché tutto funzioni, ma per esperienza 9 volte su 10 non vediamo configurate
correttamente!

2) Non farti guidare solo dai dati…

Potrebbe sembrare un controsenso, lo so, ma se da un lato è verissimo che ogni decisione deve essere supportata da un’analisi puntuale di tutte le informazioni, indossare il paraocchi e fermarsi ad un’analisi “fredda”, in alcuni casi potrebbe non rivelarsi la scelta migliore da prendere. Ci sono infatti dati aggiuntivi che vanno aggregati per poter prendere decisioni strategiche che siano realmente profittevoli.

Capita spesso che dalla prima ricerca o scoperta del nostro prodotto/servizio, all’acquisto, passi del tempo per i motivi più disparati: l’utente può cambiare dispositivo, mandare una mail dall’ufficio a quella privata, oppure girare un link al proprio partner su WhatsApp per un confronto
o ancora, è semplicemente in attesa che arrivi lo stipendio.
Esistono perciò tutta una serie di conversioni che si fa fatica a tracciare ed a rincarare la dose ci sono le nuove norme sulla privacy che vanno a peggiorare questa situazione.

Non dimentichiamoci inoltre delle conversioni offline da preventivo o da richiesta via mail che non passano nemmeno attraverso la piattaforma ecommerce del quale quindi non esistono dati sui tool di analisi.

Cosa fare quindi?

Cerca di avere sempre il dato del fatturato reale e rapportalo con l’investimento che stai facendo su quella categoria prodotti in modo da tracciare un ROAS (ritorno del budget investito) reale che tenga conto di quanto stai investendo in campagne. Solo questo ti darà la garanzia che il tuo investimento stia contribuendo a generare profitto.

Esistono poi periodi in cui bisogna giocare d’anticipo, per cui investo per esempio ad Ottobre e Novembre, sapendo che il mio cliente a Dicembre dovrà fare i regali di Natale. Serve quindi sempre una visione molto olistica: da un lato devi avere bene a mente i numeri che compongono il tuo Business ed i dati e dall’altro la conoscenza del tuo target e dei suoi processi di acquisto.

3) Non aver paura di aumentare i budget!

Definiti i ROAS, ovvero qual è il ritorno di investimento per singola categoria prodotti che sei in grado di sostenere, bisogna armarsi di un po’ di coraggio per aumentare i budget con l’obiettivo di scalare e massimizzare le vendite.

Non è possibile, infatti, pensare di crescere in termini di risultati se non si è disposti a crescere anche negli investimenti. Ricorda che ogni e-commerce ha dei costi fissi come hosting, personale, agenzia. Costi che possono essere ammortizzati SOLO con la crescita, chiaramente sostenibile, delle vendite grazie ad una dei pochi costi variabili che hai a disposizione ovvero il budget delle campagne marketing!

4) Revisione strategica costante

Il mercato cambia e possono cambiare anche le tue esigenze di imprenditore, così come i margini e gli obiettivi. È fondamentale quindi pianificare dei report periodici (almeno una volta ogni 3 mesi!) che permettano di fare il punto della situazione a 360 gradi con la tua agenzia per poter valutare eventuali modifiche alla strategia adottata fino ad oggi.
Non c’è nulla di più sbagliato infatti dell’idea che la strategia sia parte solo della fase iniziale di avvio del progetto. Nel tempo infatti può insorgere la necessità di abbandonare alcuni canali per testarne altri, oppure di puntare su un target diverso da quello previsto di cui non conoscevamo
l’esistenza prima dell’avvio delle campagne.

Per crescere bisogna aumentare inoltre la propria presenza sul web presidiando e testando sempre più sistemi di acquisizione, sia per poter intercettare sempre più clienti sia per avere un maggiore solidità. Se domani il tuo canale principale di vendita ti venisse bloccato il tuo business
sopravviverebbe? Ormai tutti i grandi player come Google, Facebook decidono spesso in maniera unilaterale di bloccare alcuni venditori e spesso sistemare la situazione richiede tempo e in alcuni casi è irreversibile. Sei pronto a tutto ciò? Se vivi solo di SEO, TrovaPrezzi o Google inizia subito ad
ampliare i tuoi tentacoli del marketing prima che sia tardi.

5) L’importanza dell’imprenditore nella gestione del catalogo

L’attività principale dell’imprenditore in un progetto e-commerce riguarda proprio il catalogo prodotti. Può sembrare banale ma il catalogo è il principale strumento su cui puntare per essere competitivi sul mercato.

Per questo motivo è importante che tu ti faccia alcune domande: Sono competitivo a livello di prezzi? Il mio catalogo è sufficientemente ampio? Oppure è TROPPO ampio e non so nemmeno da che parte iniziare? Ho scelto con cura i brand? Offro dei vantaggi particolari per cui un utente
dovrebbe scegliere proprio me? Riesco ad avere i giusti margini?

Queste sono solo alcune domande che ti dovresti porre, per nostra esperienza la maggior parte degli e-commerce che non decollano sono solo la brutta copia della concorrenza che però può contare su una presenza nel mercato da 5 o 10 anni, con un vasto numero di clienti fidelizzati e un
brand noto.

6) Il cliente sempre al centro

Se al primo posto per il successo del tuo ecommerce c’è la giusta definizione del catalogo prodotto la secondo è sicuramente l’attenzione verso il tuo cliente target. È infatti fondamentale assicurarsi che il cliente si senta compreso e supportato. Investi quindi un po’ del tuo tempo a rispondere ai commenti sui social e alle recensioni sia positive che (soprattutto) negative.

Ricorda, un cliente soddisfatto è la miglior risorsa per qualsiasi azienda!

Devi dare inoltre la possibilità ai tuoi clienti di poterti contattare con facilità e rapidità. La chat, oltre ad essere un ottimo strumento di assistenza al cliente, aiuta a diminuire il quantitativo di carrelli abbandonati e favorisce la crescita della credibilità del brand in quanto l’utente percepisce
la presenza di una persona al di là dello schermo.

Ma non siamo tutti uguali, a qualcuno piacere poter telefonare, ad altri compilare un modulo o scrivere una mail. Lascia al cliente la scelta, specie
nelle fase di startup.
Rendi semplice l’uso del tuo sito, offri filtri in stile Amazon, strumenti di ricerca evoluta, risolvi dubbi con delle schede prodotto esaustive, usa le FAQ e rendi il processo di acquisto semplice e lineare.
Assicurati quindi di fornire per lo meno tutti i principali metodi di pagamento, ossia: bonifico, carta di credito e PayPal. In questo momento inoltre il cliente inizia ad abituarsi a poter rateizzare il proprio pagamento, aggiungi anche questa possibilità e se non hai margini per poter offrire tutti questi servizi fatti delle domande sulla sostenibilità del tuo business nel medio/lungo periodo.

7) Avere i giusti partner

Mi rendo conto che spesso riuscire a gestire tutte queste attività in autonomia può risultare complicato. Per ogni attività servono persone con competenze specifiche e un’agenzia specializzata può darti la giusta spinta.

Pretendi però sempre estrema trasparenza, tutti gli account devono essere di TUA proprietà non dell’agenzia, i report devono essere periodici e chiari e devono essere uno spunto di confronto alla pari perché solo l’unione delle competenze dell’agenzia con la conoscenza del mercato del cliente può generare un progetto di vero successo.

Se sei interessato ad approfondire la cosa scrivimi a [email protected] sarò lieto di analizzare il tuo progetto e capire con te le sue reali potenzialità.

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