Accessibility Act: quando è obbligatoria l’accessibilità sul tuo sito

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Lo European Accessibility Act è una direttiva Europea che ha come tema l’ accessibilità sui siti web, recepita in Italia nel Maggio del 2022 e che entrerà definitivamente in vigore il 28 Giugno 2025.

Il tema dell’accessibilità ormai è diventato un aspetto centrale nella progettazione digitale moderna ed è fondamentale per garantire l’inclusione di tutti gli utenti, indipendentemente da eventuali disabilità. Rendere un sito accessibile significa creare un ambiente digitale equo, usabile e fruibile da chiunque. Oggi più che mai, l’accessibilità non è solo una buona pratica: è anche un obbligo normativo in continua evoluzione.

In questo articolo approfondiamo il significato dell’accessibilità, quando si applica, quali sono le normative attuali e cosa cambierà con l’introduzione dell’European Accessibility Act.

Cosa significa accessibilità di un sito web

L’accessibilità, in ambito web, rappresenta la capacità di un sito internet di essere consultato, compreso e utilizzato anche da persone con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive. Un sito accessibile è costruito per essere facilmente navigabile e comprensibile da tutti, senza barriere digitali.

L’obiettivo dell’accessibilità siti web è garantire che i contenuti digitali siano realmente accessibili a ogni utente, indipendentemente dal dispositivo utilizzato o dalle condizioni fisiche.

La normativa che regola questo aspetto, si basa sulle linee guida WCAG, che stabiliscono regole precise sia per la struttura del codice che per il design del sito. Questi principi garantiscono che i contenuti siano percepibili, utilizzabili, comprensibili e robusti.

Perché è importante l’accessibilità nei siti web

L’accessibilità non è solo una questione sociale legata all’inclusione, ma rappresenta anche un elemento chiave dal punto di vista funzionale e normativo. Rendere un sito web accessibile significa aprirlo davvero a tutti, favorendo l’equità digitale e permettendo a ogni persona, indipendentemente dalle proprie abilità, di accedere ai contenuti in modo semplice e autonomo.

Ma i benefici non si fermano qui. Un sito accessibile migliora anche l’esperienza complessiva degli utenti, rendendo la navigazione più intuitiva e fruibile per chiunque. Inoltre, una struttura ben organizzata e contenuti chiari contribuiscono ad aumentare la visibilità sui motori di ricerca, con vantaggi concreti in termini di ottimizzazione SEO.

Investire nell’accessibilità consente anche di raggiungere un pubblico più ampio, includendo utenti che altrimenti sarebbero esclusi dalla fruizione del sito. Allo stesso tempo, rispettare le normative vigenti aiuta a evitare sanzioni e ad allinearsi agli standard richiesti, oggi e in futuro.

Infine, curare l’accessibilità trasmette un messaggio forte: l’azienda o l’ente che la adotta dimostra attenzione alle persone e responsabilità sociale, rafforzando la propria immagine e credibilità sul mercato.

Principi fondamentali per l’ Accessibilità

Vediamo quindi come questo fattore sia davvero di reale importanza, sia per chi naviga i siti web, che per le Aziende che possiedono il sito. L’inclusione infatti arricchisce ambo le parti e consente di dare un messaggio molto forte.

Per garantire l’accessibilità, ci sono degli elementi fondamentali da rispettare. I siti web devono infatti consentire di:

  1. Percepire: Immagini e contenuti devono essere descritti con tag alternativi, come il tag “alt” per le immagini.
  2. Essere utilizzabili: L’interfaccia deve essere facilmente navigabile da utenti con disabilità motorie, tramite tastiera o dispositivi alternativi.
  3. Essere comprensibili: Il linguaggio deve essere chiaro e i contenuti devono essere leggibili anche su dispositivi assistivi.
  4. Essere Robusti: I siti devono essere compatibili con tutte le tecnologie assistive esistenti.

Quando è obbligatoria l’accessibilità di un sito web

In Italia, l’accessibilità siti web è regolata dalla Legge 4/2004 (Legge Stanca), che stabilisce obblighi di accessibilità per:

  • Pubbliche Amministrazioni;
  • Enti pubblici economici;
  • Concessionari di servizi pubblici;
  • Aziende private con fatturato superiore a 500 milioni di euro

Con l’introduzione dell’Accessibility Act, l’accessibilità dei siti web e, più in generale, dei prodotti e servizi digitali diventa un tema centrale anche per il settore privato. Ma chi è realmente interessato da questa normativa e quali sono i settori coinvolti?

In sintesi, l’Accessibility Act si applica a tutti gli operatori economici e a tutti i prodotti e servizi digitali, almeno per quanto riguarda la componente digitale e la comunicazione online.  PMI, o Piccole e Medie Imprese, hanno la possibilità di derogare questo obbligo, ma solo per questioni legate all’ “onere sproporzionato”, ossia se il costo per la messa a norma non è sostenibile. Ovviamente in questo caso, dovrà essere prodotta una documentazione apposita che attesti l’onore sproporzionato.

L’unica eccezione totale è rappresentata dalle microimprese (meno di 10 dipendenti e meno di 2 milioni di euro di fatturato), che sono invece esentate dagli obblighi della direttiva europea, anche perché rientrerebbero nel campo di cui sopra.

È importante sottolineare che l’Accessibility Act si applica solo a prodotti e servizi immessi sul mercato o forniti ai consumatori a partire dal 28 giugno 2025. Le versioni precedenti di software o servizi già esistenti, se non vengono modificate in modo sostanziale dopo tale data, non sono soggette ai nuovi requisiti. Inoltre, la normativa non si applica ai contenuti di siti web o app mobili che vengono considerati archivi, ovvero che non vengono più aggiornati o modificati dopo il 28 giugno 2025.

Uno degli obiettivi fondamentali dell’Accessibility Act è quello di armonizzare le leggi sull’accessibilità nei diversi Paesi europei, per eliminare le disomogeneità che possono ostacolare la diffusione di prodotti e servizi digitali accessibili e garantire una maggiore inclusione a livello comunitario. Il legislatore europeo riconosce infatti che la domanda di accessibilità è crescente e che l’aumento della popolazione con disabilità rende urgente la creazione di un ambiente digitale più inclusivo, che favorisca la vita indipendente.

Le linee guida internazionali: WCAG

I requisiti tecnici per l’accessibilità sono definiti dalle WCAG (Web Content Accessibility Guidelines), elaborate dal W3C (World Wide Web Consortium). Le WCAG sono suddivise in tre livelli di conformità:

  • Livello A (base)
  • Livello AA (intermedio – generalmente richiesto dalla normativa)
  • Livello AAA (avanzato)

Le WCAG si basano su quattro principi fondamentali:

  1. Percepibile – le informazioni devono essere presentate in modo accessibile anche a chi ha disabilità sensoriali;
  2. Usabile – il sito deve essere facilmente navigabile da chiunque;
  3. Comprensibile – i contenuti devono essere chiari e leggibili;
  4. Robusto – il sito deve funzionare correttamente con diverse tecnologie assistive.

Cosa cambia con l’European Accessibility Act

L’European Accessibility Act (EAA), ovvero la Direttiva UE 2019/882, che entrerà in vigore dal 28 giugno 2025 estende l’obbligo di accessibilità anche ai soggetti privati.

Cosa è interessato dal nuovo obbligo?

L’Accessibility Act si applicherà a:

  • Siti web e app dei servizi bancari e finanziari;
  • Piattaforme di e-commerce;
  • Servizi di telefonia e comunicazione elettronica;
  • Servizi di trasporto passeggeri online (prenotazioni, check-in, info orari);
  • Editorie digitali (e-book);
  • Software e dispositivi hardware con interfaccia utente.

Per ulteriori info è possibile consultare l’ Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), dove ci sono indicazioni, approfondimenti e chiarimenti su questa normativa.

Cosa comporta l’Europea Accessibility Act?

Da questo anno, le aziende private dovranno progettare i propri prodotti e servizi digitali in modo conforme agli standard di accessibilità siti web, seguendo le WCAG e altri requisiti tecnici definiti dalla normativa europea. L’obiettivo è creare un mercato unico digitale europeo più equo e inclusivo.

Il mancato rispetto dell’Accessibility Act potrà comportare sanzioni, limitazioni alla commercializzazione e azioni legali.

Perché adeguarsi?

Oltre a evitare sanzioni, rendere il sito accessibile ha un impatto positivo anche sull’usabilità generale, migliorando l’esperienza per tutti gli utenti. Inoltre, la conformità all’accessibilità può essere un vantaggio di marketing, dando al sito una reputazione di inclusività e sensibilità verso le persone con disabilità.

Prevenire oggi è essenziale per evitare che il proprio E-Commerce subisca penalizzazioni e per offrire una navigazione inclusiva e ottimizzata a tutti gli utenti.

L’accessibilità siti web è un tema strategico, normativamente rilevante e sempre più attuale. Oltre a essere un requisito obbligatorio per la Pubblica Amministrazione e per grandi aziende, sta per diventare un dovere per molte imprese private grazie all’European Accessibility Act.

Adottare l’accessibilità significa:

  • Rispettare la normativa vigente e futura;
  • Garantire un’esperienza digitale equa e inclusiva;
  • Valorizzare la propria presenza online;
  • Dimostrare responsabilità sociale d’impresa.

Occorre quindi agire per rendere il web davvero accessibile a tutti.

Vuoi approfondire il discorso sull’ accessibilità di un sito web?

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