Chi gestisce un e-commerce in Italia deve operare all’interno di un quadro regolatorio che negli ultimi anni è diventato più articolato. Oltre alle norme consolidate,Codice del Consumo, GDPR, obblighi fiscali, dal 2024 sono stati introdotti aggiornamenti che impattano direttamente operatori digitali, marketplace e venditori online.
Questa guida riassume gli obblighi essenziali per chi commercializza beni o servizi via web, con particolare attenzione alla realtà italiana e alle implicazioni pratiche per chi usa piattaforme come Magento Open Source o Adobe Commerce.
Il quadro normativo italiano dell’e-commerce
In Italia, la base normativa resta composta da:
- Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005)
- Codice Civile per gli aspetti contrattuali
- D.Lgs. 70/2003 che recepisce la direttiva europea sul commercio elettronico
- GDPR (Reg. UE 2016/679) per privacy e dati personali
- D.Lgs. 171/2021 – aggiornamento delle regole su vendita e contenuti digitali
Dal 2024 in poi si aggiungono norme che rafforzano la sicurezza dei prodotti e la trasparenza dei servizi digitali.
Novità normative rilevanti per l’Italia
General Product Safety Regulation (GPSR) – in vigore anche in Italia dal 13 dicembre 2024
Il regolamento europeo sulla sicurezza generale dei prodotti è pienamente applicabile nel 2025 e introduce obblighi vincolanti anche per gli e-commerce italiani:
- maggiore responsabilità per venditori online, importatori e produttori;
- obbligo di indicare informazioni chiare su sicurezza, tracciabilità e uso corretto del prodotto;
- procedure più rigorose per la gestione dei richiami e delle segnalazioni di prodotti pericolosi.
Questo si riflette direttamente sulla gestione catalogo di Magento: schede prodotto e informazioni devono essere accurate, complete e conformi alle nuove richieste di sicurezza.
Pacchetto Omnibus – regole sulle pratiche commerciali scorrette e indicazione dei prezzi
In Italia è già recepito e continua ad applicarsi:
- obbligo di indicare il prezzo più basso applicato negli ultimi 30 giorni in caso di sconto;
- maggiore trasparenza nelle recensioni e nel modo in cui vengono mostrate;
- informazioni chiare sull’identità del venditore.
Digital Services Act (DSA) – applicazione in Italia dal 2024
Anche se è una normativa UE, il DSA si applica direttamente nel nostro ordinamento e riguarda molti operatori italiani:
- obblighi di trasparenza su contenuti, algoritmi e annunci;
- tracciabilità dei venditori per chi gestisce marketplace;
- responsabilità specifiche in caso di prodotti illegali o informazioni fuorvianti.
Per gli e-commerce tradizionali (non marketplace) l’impatto riguarda soprattutto trasparenza, moderazione dei contenuti e conformità delle informazioni commerciali.
DAC7 – obbligo di comunicazione fiscale per marketplace
Recepita in Italia con il D.Lgs. 32/2023, nel 2025 è pienamente operativa:
- marketplace come Amazon, eBay, Etsy e altri devono comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati dei venditori: ricavi, numero di transazioni, dati identificativi;
- l’obbligo scatta quando il venditore supera determinate condizioni (es. numero minimo di vendite annuali).
Non riguarda direttamente chi vende dal proprio sito Magento, ma è importante per chi opera anche su marketplace.

Obblighi legali per gli e-commerce italiani
Informazioni obbligatorie sul sito
Gli operatori devono indicare, in modo facilmente accessibile:
- ragione sociale, partita IVA, sede legale;
- contatti (email, PEC se presente, telefono);
- descrizione chiara dei prodotti/servizi;
- prezzo finale comprensivo di IVA;
- spese di spedizione;
- metodi di pagamento;
- tempi di consegna;
- condizioni generali di vendita.
La mancata esposizione può comportare sanzioni fino a 5.000 €.
Contratto elettronico
Il contratto deve:
- essere messo a disposizione in formato scaricabile e duraturo (PDF o allegato email);
- essere privo di clausole vessatorie non evidenziate;
- essere confermato via email con riepilogo dell’ordine.
Diritto di recesso
Il consumatore italiano ha:
- 14 giorni per recedere senza motivazione;
- diritto alla restituzione dell’intero importo, salvo costi di spedizione se previsti.
Le eccezioni restano:
- beni personalizzati;
- prodotti deperibili;
- contenuti digitali avviati su richiesta del consumatore.
Privacy e protezione dei dati: cosa cambia nel 2025
Il GDPR resta pienamente valido e costituisce il principale riferimento per la gestione dei dati personali.
Gli obblighi principali per un e-commerce in Italia includono:
- informativa privacy completa e aggiornata;
- cookie banner conforme, con consenso esplicito per cookie non tecnici;
- misure di sicurezza (SSL, crittografia, gestione accessi, backup);
- conservazione dati limitata al minimo necessario;
- possibilità per l’utente di esercitare i propri diritti (accesso, cancellazione, rettifica, portabilità).
Sanzioni
Il GDPR prevede, anche nel 2025:
- fino al 4% del fatturato mondiale,
- o fino a 20 milioni di euro,
a seconda della violazione.

Aspetti fiscali e IVA: cosa prevede la normativa italiana nel 2025
Vendite nazionali
Valgono le aliquote IVA italiane:
- 22% ordinaria;
- aliquote ridotte per categorie specifiche.
Vendite intracomunitarie
Il venditore applica:
- IVA del Paese del consumatore se supera le soglie previste per vendite cross-border;
- eventuale gestione tramite OSS (One-Stop Shop) per semplificare dichiarazioni.
Vendite extra UE
Generalmente:
- non imponibili IVA,
- ma soggette a possibili dazi doganali.
Esterometro e fatturazione elettronica
Nel 2025 restano obbligatori:
- comunicazione delle operazioni verso l’estero oltre i 10.000 € annui (esterometro);
- fatturazione elettronica per le operazioni B2B in Italia.
DAC7
La DAC7, ossia la Direttiva europea sulla Cooperazione Amministrativa, è una regolamentazione fiscale entrata in vigore nel 2023 che introduce nuovi obblighi per gli operatori digitali. In particolare, richiede alle piattaforme online di raccogliere e trasmettere alle autorità fiscali le informazioni relative ai proventi e alle transazioni effettuate dai venditori attivi sui loro servizi.
L’obiettivo è aumentare la trasparenza nel commercio digitale e contrastare fenomeni di evasione.
Per questo motivo marketplace e piattaforme digitali sono tenuti a comunicare all’Agenzia delle Entrate i ricavi generati dai venditori che utilizzano i loro sistemi.
Sanzioni e rischi per chi vende online in Italia
Violazioni del Codice del Consumo
Possibili sanzioni fino a 5.000 € per omissione di informazioni obbligatorie o condizioni di vendita non conformi.
Violazioni privacy (GDPR)
Sanzioni molto elevate, come previsto dalla normativa europea e applicate dal Garante Privacy italiano.
Violazioni fiscali
Mancati adempimenti IVA, esterometro o altre comunicazioni obbligatorie possono generare accertamenti e sanzioni progressive.
Come mantenere un e-commerce conforme
Per operare correttamente nel contesto italiano è fondamentale essere sempre aggiornati sugli adempimenti da eseguire. In questo modo sarai sicuro di rispettare la normativa vigente in materia di E-Commerce e non sarai costretto a pagare le sanzioni.
In sostanza per avere un E-Commerce che effettivamente sia a norma, ricordati sempre di:
- aggiornare periodicamente policy, condizioni di vendita e informazioni obbligatorie;
- verificare che schede prodotto e prezzi rispettino le regole del pacchetto Omnibus;
- adeguare le descrizioni e le indicazioni di sicurezza alle richieste del GPSR;
- mantenere alta la compliance GDPR e documentare i trattamenti dati;
- verificare gli adempimenti fiscali (IVA, OSS, esterometro, fatturazione elettronica);
- rivolgersi a un commercialista o legale esperto in e-commerce per valutazioni specifiche.
