Massimizzare il funnel di conversione con le nuove funzionalità della Web Platform

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Durante l’ultima edizione del Meet Magento Italy, Gilberto Kocchi – Partner Solution Engineering Web Performance in Google, ha offerto una panoramica estremamente concreta su come le moderne funzionalità della Web Platform possano impattare in modo diretto sulle performance di un e-commerce, migliorando ogni passaggio del funnel di conversione: dalla navigazione del catalogo al checkout, fino alla produttività di sviluppo.

L’intervento ha messo in luce un concetto chiave: oggi il web è più potente che mai, ma il suo ecosistema è complesso, frammentato e in continua evoluzione.
Per i merchant, soprattutto per chi usa piattaforme articolate come Magento, conoscere e sfruttare le API disponibili può rappresentare un vantaggio competitivo enorme.

Web Performance: il primo tassello da cui dipendono le conversioni

Gilberto apre il suo speech con una verità che chi lavora sull’e-commerce vede quotidianamente: le aspettative degli utenti crescono al ritmo dell’evoluzione dei loro dispositivi.

Un sito veloce non è più un plus, è la baseline minima.
Per questo le Core Web Vitals restano fondamentali: Largest Contentful Paint (LCP), Cumulative Layout Shift (CLS), Interaction to Next Paint (INP) definiscono i momenti critici dell’esperienza utente.

Case study Vodafone Italia

Gilberto, nel corso del suo speech ha portato alcuni interessanti case studies.

Tra questi troviamo Vodafone e come l’Azienda ha testato due landing page identiche nella UI:

  • unica differenza → la velocità di caricamento,
  • risultato → +8% vendite nel gruppo con LCP migliore, grazie al rendering anticipato della CTA.

Questa è la dimostrazione misurabile che le micro-ottimizzazioni hanno impatti macro sulle conversioni.

UX stabile = utenti più felici

Il CLS, Cumulative Layout Shift , spesso trascurato, racconta quanto l’interfaccia sia prevedibile.
Il CLS infatti, misura tutti i cambiamenti di layout del tuo sito durante il caricamento. 

È un indicatore che valuta la coerenza visiva di una pagina web, mostrando quanto gli elementi presenti sullo schermo tendono a muoversi in modo imprevedibile durante il caricamento. Rientra tra le metriche dei Core Web Vitals di Google e un valore elevato segnala una UX poco ottimizzata, con il rischio di generare tocchi involontari e irritazione per l’utente. Si ottiene un buon livello di CLS quando i componenti della pagina si assestano rapidamente e restano stabili, evitando spostamenti improvvisi.

Mentre invece l’ LCP, ovvero Largest Contentful Paint, rappresenta una metrica chiave delle performance web che rileva il tempo necessario affinché l’elemento di contenuto più significativo, come un’immagine di grandi dimensioni o un blocco testuale, venga caricato e reso visibile all’interno del viewport. Inclusa nei Core Web Vitals di Google, questa metrica riflette la rapidità con cui la pagina diventa effettivamente fruibile per chi la sta visitando. Un valore ottimale di LCP non dovrebbe superare i 2,5 secondi.

Come si vede, due metriche fondamentali da tenere in considerazione. Nel suo speech Gilberto ci mostra, relativamente a questi fattori, l’esempio di Rakuten, che migliorando sia LCP che CLS ha ottenuto:

  • meno abbandoni,
  • più conversioni,
  • aumento del revenue per visitatore.

Catalogo e browsing: anticipare i movimenti dell’utente

La navigazione del catalogo è uno dei punti più ricchi di opportunità.
Gilberto sottolinea l’importanza di usare i dati per prevedere i comportamenti dell’utente:

  • quali CTA funzionano meglio,
  • quali pagine ricevono più traffico,
  • quali prodotti vengono visualizzati più spesso.

Con queste informazioni è possibile implementare strategie proattive, ad esempio:

  • preload dinamico della pagina successiva,
  • ottimizzazione nelle navigazioni back/forward.

Il caso Ray-Ban

Gilberto ha poi presentato anche il caso Ray-Ban. L’Azienda ha attivato:

  • preloading intelligente,
  • back-forward cache (BFCache).

Risultato?
Conversioni raddoppiate per gli utenti che usufruivano della navigazione accelerata.

Magento: un’opportunità enorme (ancora poco sfruttata)

Secondo i dati HTTP Archive citati da Gilberto:

  • 83% dei siti Magento non è idoneo alla BFCache
  • principalmente a causa dell’header cache-control: no-store.

Un limite comprensibile in aree delicate come login o checkout…
…ma evitabile in sezioni come PLP e PDP, dove la cache potrebbe migliorare drasticamente la velocità percepita.

Questo è uno dei punti dove i merchant Magento hanno più margine di miglioramento.

Focus TTFB: backend e CDN ancora da ottimizzare

Molti store Magento non superano i threshold CWV a causa di un Time To First Byte elevato.
Il suggerimento di Gilberto:

  • rivedere strategie di caching Magento,
  • migliorare configurazione dei CDN edge,
  • verificare l’impatto di moduli e customizzazioni pesanti.

AI sul browser: Gemini Nano e nuove API locali

Una parte dello speech è dedicata alle API AI disponibili direttamente nel browser.

Grazie a Gemini Nano, oggi Chrome può eseguire task di IA localmente, con vantaggi significativi:

  • niente costi server,
  • privacy migliorata,
  • latenze ridotte.

Caso RedBus (India)

Un altro caso presentato da Gilberto, è legato a RedBus. L’Azienda utilizza la Summarizer API per generare riepiloghi delle recensioni in base alla query dell’utente.
Tutto lato client.

Risultati:

  • riduzione della complessità tecnica,
  • costi minori rispetto all’AI server-side.

Per l’e-commerce questo apre scenari come:

  • riepilogo automatico delle recensioni,
  • assistenti prodotto real-time,
  • suggerimenti contestuali durante la navigazione.

Login, identità e checkout: ridurre l’attrito = aumentare le conversioni

Gilberto ricorda che molti merchant sbagliano proprio qui: il login è un collo di bottiglia del funnel. Propone quindi alcune soluzioni per velocizzare e rendere più fluido il tutto.

Sign-in with Google

Questa è sicuramente una soluzione rapida e adatta a molte realtà, capace di:

  • attivare one-tap sign-up,
  • facilitare l’auto-login,
  • ridurre gli abbandoni.

Passkey: il futuro (già disponibile)

Le passkey permettono l’autenticazione via:

  • impronta digitale,
  • riconoscimento facciale,
  • PIN locale.

Vantaggi:

  • niente password da ricordare,
  • maggiore sicurezza,
  • riduzione costi SMS OTP.

Caso Tokyo Railway

Ecco che torna un nuovo caso, con Tokyo Railway. L’Azienda, dopo aver introdotto le passkey ha registrato i seguenti risultati:

  • il login è diventato 12 volte più veloce,
  • il 24% degli utenti le utilizza stabilmente.

Collegamento sito/app con Digital Asset Link

Molti merchant ignorano che:

  • browser e OS non condividono automaticamente credenziali e stati.

Implementare Digital Asset Link evita esperienze incoerenti tra app e web.

Il caso di eBay è emblematico. L’Azienda infatti ha ottenuto:

  • +10% nella login success rate.

Checkout e autofill: un aiuto concreto dagli utenti

L’autofill è uno strumento potentissimo, ma funziona solo se il merchant lascia che il browser lo utilizzi correttamente.

Vediamo qualche dato reale direttamente da Chrome:

  • con autofill → abbandono −77%,
  • tempo di completamento drasticamente ridotto.

Nel checkout Magento questo impatta direttamente su:

  • tassi di errore,
  • tempi di compilazione,
  • conversioni finali.

Baseline: capire quali API adottare (e quando)

La quantità di nuove API è enorme.
Per aiutare merchant e sviluppatori, Google propone Baseline, un sistema che classifica le funzionalità web in base alla loro copertura reale sui browser.

Livelli:

  1. Limited availability – supporto parziale.
  2. Newly available – supporto su tutti i principali browser, ma userbase ancora in aggiornamento.
  3. Widely available – supporto stabile da almeno 30 mesi.

Per i team che lavorano su Magento significa:

  • non sprecare tempo su API troppo nuove,
  • valutare l’impatto reale sul proprio pubblico,
  • prendere decisioni data-driven.

Conclusione: una Web Platform moderna amplifica il potenziale di Magento

Lo speech di Gilberto si conclude ricordando una cosa spesso sottovalutata:

Il limite non è Magento, ma quanto sfruttiamo le potenzialità del web moderno.

Ottimizzazione performance, AI client-side, login evoluti, caching intelligente: tutte leve che, integrate correttamente, possono generare miglioramenti significativi nel funnel di conversione.

L’adozione di queste funzionalità non è solo un tema tecnico: è una leva di business, direttamente collegata a vendite, revenue e customer experience.

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